Lo scorso venerdì, alla
Galleria Moitre nell’affascinante città di Torino si è svolto il vernissage di apertura della personale dedicata all’artista giapponese
Asako Hishiki, che da tempo è stabile a Bologna, dove si è diplomata all’accademia nel 2010. Opere che trasmettono un senso di tranquillità e di quiete, una tranquillità quasi viscerale che sorprenderebbe anche il più cinico e distaccato osservatore. Opere che stimolano l’intelletto e riflessioni introspettive mai banali, forse non per tutti. L’artista fa degli elementi naturali la sua primaria e indispensabile fonte di interpretazione, in particolare in questa mostra, dove l’elemento protagonista è la pioggia, che assume fisicità attraverso la rappresentazione della pianta della goggia e dal fiore dell’equinozio (Higan-bana). “Trasparente crepitio”, perchè non è visibile, ma è intorno a noi con tutte le sue connotazioni ed esasperazioni, espresse artisticamente con diverse dimensioni, a volte piccole, silenziosamente appese alle pareti, altre invasive e grosse, che impongono la loro presenza senza via d’uscita.