Una delle cose che più mi piace del fatto che scrivo per TheMAG è che ho l’occasione di conoscere moltissime persone e le loro storie, per questo cerco sempre di conoscere di persona gli artisti di Lussemburgo. Esco dagli incontri con loro con sempre qualcosa in più. Come quando ho conosciuto Cristina e Camille di
Mamie et Moi. L’idea alla base della loro impresa è molto semplice: affidare ad alcune nonne la creazione dei loro prodotti. Gli abiti in vendita sono per bambino, e tutto ciò si rifà a quella tradizione che conosciamo tutti. Quando nasce un nuovo nipotino, la nonna prepara sempre qualcosa: un maglioncino, una cuffietta, una camicetta. In una città dove il 60% di persone sono giovani emigrati, è molto difficile preseverare questa tradizione. E’ qui che entrano in campo Camille e Cristina: affidando a varie nonne diversi modelli, hanno creato un’attività non solo redditizia, ma soprattutto sociale. Molto spesso le persone anziane in pensione faticano ad arrivare a fine mese, o semplicemente non hanno nulla da fare. In questo modo, queste nonnine della Grande Regione, si sentono impegnate e soprattutto utili. Ognuna ha il suo stile: chi preferisce un certo tipo di lana, chi un certo modo di fare a maglia. Alcune inviano tutto via mail, altre telefonano e altre ancora amano prendere una tazza di the’ con le due impreditrici. Ognuna scrive qualche parola per chi acquista il suo capo, lasciando quindi una traccia visibile di affetto, come se fossero della famiglia. I modelli sono semplici, i tessuti di ottima qualità: sono vestiti che una volta acquistati possono essere tramandati, una bellissima tradizione che non può e non deve essere persa.