Recentemente ho scoperto il meraviglioso lavoro dell’artista tessile e designer italiana
Maia Focaccia e il suo progetto “Forme del Vuoto”. Amo il modo in cui gli elementi scultorei del pezzo finale incarnano la visione poetica dell’artista: Maia dice che “Il capo è espressione del vuoto che si manifesta dando forma alla materia come forza creatrice che genera volume e plasma il proprio spazio”. Credo che il suo approccio lirico e quasi filosofico all’arte sia davvero rinfrescante, dalla riflessione alla base del progetto fino al pezzo finito che trasforma il concetto di “vuoto” o il nulla in qualcosa di tangibile, con un’elegante semplicità. A me le sfere di maglia ricordano un grappolo di uva che si aggrappa al corpo di una statua classica. È come se l’energia magica intrappolata all’interno delle fibre del capo sia letteralmente gorgogliata fuori, sulla superficie del tessuto, per creare questi abbellimenti sferici. Per la realizzazione del capo Maia ha utilizzato pazienti e scrupolose tecniche di infeltrimento e shibori.