Da quando lavoro nel campo dell’abbigliamento ho sicuramente affinato il mio gusto, ma c’è una cosa di questo lavoro che mi lascia sempre perplessa: il problema del consumismo. Ogni stagione spingiamo la gente ad acquistare nuovi capi ed accantonare quelli comprati pochi mesi prima, mentre in passato un abito era sinonimo di qualità e doveva durare nel tempo, anche dal punto di vista stilistico. Credo che la crescente voglia di riscoprire il vintage sia dettata anche da questo aspetto, e per quanto il mio lavoro mi imponga di discostarmi da questo pensiero, devo ammettere di condividerlo. Tutti, compresi i miei clienti, cercano il capo senza tempo, capace di non passare inesorabilmente di moda dopo un battito di ciglia ed in grado di resistere al susseguirsi del cambio del guardaroba. Musat Studio si muove esattamente in questa direzione, creando capi che durano nel tempo, senza passare di moda in fretta e che possono essere facilmente mixati tra di loro, secondo una filosofia di “slow fashion”. La collezione primavera/estate si distingue per le forme pulite e piuttosto essenziali, arricchite da dettagli che definirei barocchi, arricchiti di strass e paillettes, senza però risultare troppo carichi o eccessivamente da sera. Tra i colori usati si nota la dominanza del bianco, con dettagli in nero o acceso da tonalità vivaci.