Da un’idea di Adam Rhoades, studente di architettura in Mississipi, nasce un progetto che mescola materiali solitamente inusuali per la costruzione di elementi e plastici architettonici: scarti e rimasugli in legno di tiglio con pattern di codici a barre, normalmente utilizzati per contenere informazioni da leggere e decodificare. Forme alternative, piani che si intersecano, fuoriuscendo da geometrie semplici, in una sorta di continuità tra interno ed esterno in grado di ampliare e amplificare la percezione della struttura stessa. Un’unione materica tra gli spazi e l’alternanza ritmica delle linee, degli elementi grafici che caratterizzano i codici a barre, attuando l’evolversi metafisico della struttura, dando vita a “Barcode Model”, un modello di spazio concettuale.