Una felice coincidenza che mi lega alla designer Elena Pignata è che siamo originarie della stessa piccola cittadina del nord Italia, Bra. Città dalla quale si cerca di scappare, in cui la noia di conoscere tutto ciò che succede, ogni volto, ogni persona, non ti fa sperare in progetti creativi di livello. Eppure, nonostante ciò, e pur avendo la stessa età, io Elena non la conoscevo. E non sapevo ciò che mi perdevo. “Ombradifoglia” è il nome del suo brand che la vede impegnata dal 2006, dopo varie esperienze nel campo della moda per nomi illustri del panorama italiano. “Orlando”, la sua ultima collezione, gioca con i volumi, le sovrapposizioni e le assimetrie. Capi strutturati e scultorei, sia per uomo che per donna, in cui i due sessi si mescolano, ognuno prendendo qualcosa dall’altro, creando ibridi androgini. Una collezione stupefacente, che risulta estremamente indossabile, al contrario (non me ne vogliano i designer emergenti) di chi crea pezzi che sembrano troppo costumi di scena e poco abiti veri.