- Ricordi la tua prima fotografia? L’ultimo dei tanti fiori bianchi morenti nel mezzo di uno dei tanti rigidi inverni.
- Qual’è stata la tua prima macchina fotografica? Un’usa e getta comprata per qualche gita alle elementari.
- Se nella tua vita non ci fosse la fotografia, dove saresti ora? Sarei statica.
- Scegli una tua foto e raccontaci la storia che c’è dietro. Questo scatto (la prima foto della galleria) fa parte di una piccola serie che verrà esposta a breve e che mira a cogliere gli stati d’animo che la relazione con l’altro può provocare nel singolo individuo. In questo caso particolare ho tentato di rappresentare una sensazione di angoscia-paura data da un rapporto malsano, sul quale lo spettatore può ricamare mille storie diverse.
- Dimmi chi è stato uno dei tuoi maestri e il nome di un fotografo che mi consigli di seguire. Non ho mai avuto maestri né idoli, e se li ho avuti li ho scordati. Amo la fotografia d’impatto, sentimentale, quell’immagine che ti fa fermare e che in qualche bizzarro modo ti provoca una specie di emozione, sotto questo punto di vista posso citare la prima foto a caso trovata sul social network di turno per poi passare ad un artista storico, come se non ci fosse divario tra i due. Lei,
Laura Makabresku che forse non fa nulla di così innovativo, ha delle immagini che mi colpiscono più di tante altre.
Una doverosa precisazione: le immagini riportate di seguito sono adattate al layout del sito web, quindi possono differire per taglio e qualità alle originali fotografie.