Lo scorso 8 settembre, in concomitanza con l’inaugurazione del
Macef, il Salone Internazionale della Casa a Milano, siamo stati invitati dalla rivista A e da Gewiss alla scoperta dello Spazio Chorus e della casa domotica. Il termine “domotica” deriva dalle parole “domos”, casa in Greco, e “automatique”, automatica. Per spiegare al meglio una casa domotica, Gewiss usa (anche nello spot televisivo) l’analogia con l’auto: un abitacolo controllato da un unico dispositivo (il telecomando) che ne amministra tutte le funzioni. La casa domotica, secondo quest’analogia decisamente semplificata e per “non addetti ai lavori”, si pone con le medesime funzioni. Perchè prima di uscire, controllare che tutte le luci di casa siano spente, le porte chiuse, le apparecchiature elettroniche disattivate, abbassare il riscaldamento, quando si può accedere a tutte queste funzioni attraverso un unico pannello di controllo? In un’abitazione in cui tutti gli automatismi sono collegati in rete, tutto ciò è possibile con un solo gesto. L’impianto domotico mira a semplificare, razionalizzare e migliorare la qualità della vita domestica. Basti pensare alle molteplici possibilità, per un disabile o una persona anziana, di gestire la propria abitazione in modo del tutto autonomo e di aumentare la fruibilità della propria casa. Inoltre, l’impianto domotico mira a risparmiare sui consumi, attraverso il controllo mirato e totale delle diverse fonti energetiche e ad una garanzia di non dispersione delle stesse. Lo Spazio Chorus in Fieramilano è un esempio di casa domotica, un ipotetico spazio abitativo di 200 metri quadrati, progettato dall’architetto Joseph di Pasquale. Lo spazio aperto e le pareti in vetro permettono ai visitatori di raggiungere con lo sguardo tutti gli ambienti della casa e testarne con mano le caratteristiche dell’impianto domotico sviluppato da Gewiss, che grazie ad un modello in cui ogni componente vive da solo ma dialoga con gli altri, assicura infinite combinazioni personalizzabili secondo le esigenze individuali. Un’esperienza che coinvolge tutti i cinque sensi, grazie ai dispositivi di illuminazione, l’impianto di diffusione sonora e quello di diffusione di fragranze profumate. Una visita, non solo virtuale, nella casa del futuro. Un ringrazimento particolare ad Alessandra Versaci e a tutto lo staff di Ambito5, alla rivista A e a Gewiss che ci hanno guidato in questa esperienza.